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E uno! Artie Shaw

Intanto vorrei premettere che questi protagonisti del 90 percento dei brani sui quali balliamo Lindy, cioè i direttori delle big band degli anni ’30 e ’40 avevano uno scarso appeal personale, in breve non erano sexy anzi, per la maggior parte dei casi si trattava di personaggi dall’aspetto piuttosto grigio ed anonimo. Infatti con la radio come unico media di diffusione non era necessario avere un aspetto più di tanto carismatico mentre nei concerti, beh, chi ha avuto occasione di ballare con una band dal vivo credo che difficilmente si ricordi dell’aspetto dei componenti nonchè, quando c’era, della cantante. Funziona così, non ci si può far nulla.

Prendiamo come esempio i leader delle big band più famose:

Benny Goodman…sembra il mio commercialista
Count Basie: il mio dentista
Tommy Dorsey, il rappresentante della Folletto…

Ecco, qualche eccezione c’era, Artie Shaw aveva decisamente un bell’aspetto cosa che gli permise di sposare alcune delle donne più belle della sua epoca (otto matrimoni, otto divorzi) come, ad esempio Ava Gardner oppure Lana Turner, oltre ad uno stuolo di amanti tra cui la cantante ed attrice Lena Horne, segno questo del fatto che lui del razzismo se ne sbatteva alla grande.

con Ava Gardner
…con Lana Turner

Ava successivamente al divorzio con Artie Shaw sposerà niente meno che Frank Sinatra mentre Lana sarà protagonista negli anni ’50 di una storia poco chiara di omicidio quando sembra che sua figlia sparò al allora amante di Lana il gangster Johnny Stompanato.

Artie Shaw è il clarinettista che più mi piace, ancora più di Benny Goodman. E’ una questione di gusti ma a me la versione di Moonglow di Artie la trovo eccezionale rispetto a quella un po’ leggerina di Goodman, tanto per fare un esempio.

Artie Shaw era, vero, un musicista veramente speciale ma era anche un depresso bipolare. Odiava con gusto i suoi fan, non li sopportava proprio così come non sopportava di trovarsi in mezzo alla folla. Ma soprattutto odiava i ballerini di Lindy cioè quelli che venivano ai suoi concerti per ballare il Lindy, come noi.

Negli anni ’40 ogni orchestra aveva il suo brano di introduzione, cioè un pezzo fatto appositamente per rappresentare un po’ lo stile che la contraddistingueva e che veniva eseguito come primo brano specialmente nelle trasmissioni radio, che so…Glenn Miller aveva Moonlight Serenade, molto romantica, mentre Duke Ellington usava la sua famosa Take the “A” train , ecco, Artie Show si presentava con un brano abbastanza inquietante dal titolo eloquente di Nightmare, brano che verrà usato anche successivamente nei film per sottolineare una situazione o, come nel caso del film The Aviator, con Leonardo Di Caprio per introdurre un personaggio turbato come Howard Hughes.

Virtuoso del suo strumento, tanto da definirsi the king of clarinet, visto che il posto di king of swing era già occupato dal rivale Benny Goodman e king of jazz era appannaggio da decenni da Paul Whiteman Artie Shaw, dopo un paio di decenni di successi, mollerà la musica nella metà degli anni ’50 convinto dal, lui perfezionista, senso di inadeguatezza che sentiva come artista.

Si dedicherà ad una moltitudine di interessi quali la finanza, la scrittura (pubblicò la sua biografia ed una serie di racconti che mi riprometto di leggere), l’agricoltura e la psicologia.

Un artista a tutto tondo, dunque, molto simile al concetto che abbiamo, a partire dagli anni ’60 della rock star maledetta ed autodistruttiva e che mi rende Artie inevitabilmente simpatico come persona e affascinante come artista.

Però era un eroe dalla parte dei buoni, nel senso che era ferventemente antirazzista avendo provato sulla sua pelle, lui ebreo, la discriminazione ai tempi diffusa anche negli Stati Uniti oltrechè nei primi anni ’50 mandò praticamente affanculo la commissione per le attività anti-americane presieduta dal senatore Joseph McCarthy, la famosa “caccia alle streghe“.

Chiudiamo con un brano molto popolare, che adoro: Begin the beguine

Se vi è piaciuto, allora potete cercare un sacco di informazioni e video su Youtube per godervi questo musicista veramente interessante.

Good night, and good luck!

E.M.

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2 commenti

  1. Lorenzo
    Lorenzo 4 Ottobre 2020

    E con questo articolo ho imparato che, quando alle Social mi dicono che assomiglio a Benny Goodman, non è un complimento, ma una reminiscenza della dichiarazione dei redditi…

    Scherzo! Grazie mille per l’articolo – molte prospettive interessanti e tanta buona musica.

    A presto,
    Lorenzo

    • MM
      MM 4 Ottobre 2020

      Haha, Lotentso…è semplicemente una questione strettamente fiscale.

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