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Salvate il soldato Lamb

Tra il 1942 ed il 1943 successe che a Roma fu girato un film, di evidente propaganda più italiana che fascista, ambientato nientemeno che a New York e dal titolo evocativo di “Harlem” (o, come in questo caso “Knock out” ma sempre con sotto il nome Harlem):

Il regista Carmine Gallone era famoso per film votati alla glorificazione del regime fascista accostandolo alle vicende dell’impero romano, e nel 1943 fece uscire questo film tutto sommato abbastanza singolare in quanto prendeva spunto più dal cinema drammatico-sportivo americano che non dalla tradizione italiana dell’epoca.

Sapevo dell’esistenza di questo film da anni, ma era irreperibile, ora su You Tube ne è stata messa una versione trasmessa da, credo, RaiTeche o Rai3.

La cosa interessante di questo film è la presenza, per la parte delle comparse di colore, di prigionieri americani di un campo di prigionia vicino a Roma, molto probabilmente catturati nella campagna del Nord Africa, che fu abbastanza disastrosa per il debutto di un esercito americano ancora poco preparato.

Una di queste comparse non è propriamente una comparsa, potrebbe anzi essere definito attore secondario in quanto oltre ad avere una parte recitata ha anche tutta la scena finale di un incontro di boxe, girato, secondo me, magistralmente e con molto dimanismo.

Nel film il nome di questo attore è Charlie Lamb, e nulla mi ha fatto inizialmente desistere dal fatto che fosse il suo vero nome, molto più facile visto che serviva un nome americano. ho trovato poi conferma durante la ricerca che su IMDB, l’enciclopedia del cinema online, dove veniva indicato come “himself”. ecco una scena del film dove lo si vede in azione:

Il doppiaggio non si esime dalla rappresentazione all’epoca classica anche nei film di Hollywood, quella per così dire del nero “con raffreddore”.

In quest’altra scena si vede una sfrenata festa, come direbbero allora “alla negroide” per evidenziare la sfrenatezza di una nazione decadente e non ariana:

…non si vedono passi di Lindy bensì One-step o Foxtrot insieme a Ring-shout steps e Jazz steps, il che fa pensare che la maggior parte dei prigionieri provenisse dagli stati rurali del sud, dove il Lindy non era ancora arrivato.

E’ interessante constatare un paio di cose, una che questi ragazzi abbiano avuto l’occasione di indossare per queste scene abiti del guardaroba di Cinecittà, cioè roba fatta tra gli altri anche dalle sorelle Fontana regine della moda Made in Italy nel dopoguerra, e la seconda che stanno ballando con donne bianche, grande errore di Gallone se il suo intento era quello di denigrare l’America sotto il profilo della promiscuità razziale.

In questa terza scena vediamo il soldato Lamb che entra al Madison Square Garden (più facile quel Flaminio che, oltretutto, aveva già visto in Leone Jacovacci il primo pugile nero italiano), notiamo subito la “claque” costituita dai suoi compagni di prigionia:

le parti femminili che costituivano le nere sono, con molta evidenza, ragazze eritree, presenza non inconsueta nella Roma degli anni ’40 e provenienti dalle colonie italiane.

Come ultima scena (se vorrete vedere tutto il film, si trova su You Tube digitando “Harlem film 1943”) vediamo una scena dell’incontro:

Vedo che se la cava bene, l’attore italiano è Massimo Girotti, all’epoca un “bello” del cinema italiano che diventerà il protagonista di “Ossessione” di Visconti, film anch’esso del 1943 che segnerà l’inizio del cinema neorealista. Il suo ultimo film è il delicatissimo “La finestra di fronte” di Ferzan Ozpetek che lo farà tornare nei ricordi nella Roma del 1943 dove sceglierà di sacrificare il suo amore (un altro ragazzo) per salvare gli ebrei dal rastrellamento da parte dei nazisti.

A questo punto a me è partita la curiosità, ma chi era questo Charlie (Charles) Lamb? Per la Storia poco più che niente, per l’esercito americano uno di quei tanti neri considerati non adatti al combattimento che venivano impiegati nei trasporti o nel lavori di fatica nelle retrovie.

Ho cominciato una ricerca, prima negli archivi dell’esercito degli Stati Uniti, di libera consultazione, dove ho selezionato due nomi che per età e per anno di arruolamento potrebbero essere il Charles Lamb che sto cercando e di cui vorrei sapere la vita, il primo proviene da Montgomery, Alabama ed è un ragazzo di 24 anni che fa il carpentiere, ha un istruzione elementare, notate la voce Race and citizenship: Negro, citizen…Montgomery è una delle città più razziste del sud ed è proprio in questa città che ci sarà il famoso Bus Boycott, quello di Rosa Parks per intenderci:

mentre il secondo Charles Lamb proviene dal Texas, faceva il domestico ed il giardiniere (sicuramente in una famiglia di bianchi) ed aveva anch’esso un istruzione elementare, tipico per i neri del sud:

Quindi abbiamo visto due situazioni tipiche dell’America degli anni ’40, molto facilmente queste due persone venivano appellate come “nigger” e svolgevano lavori manuali a basso reddito e possedevano una bassa scolarità (scuole elementari).

Però io voglio ridare dignità ad un esperienza così particolare che li ha coinvolti, cioè vorrei almeno rintracciare i loro discendenti che, magari, neanche sanno dell’esistenza di queste immagini e che potrebbero aver piacere nel vedere il nonno o il papà in azione quando era poco più di un ragazzo, per questo prossimamente contatterò oltre alle associazioni di veterani, alcune comunità di Afro-americani che potrebbero aiutarmi nella ricerca. Aggiungo che proprio oggi ho trovato una puntata della trasmissione “Chi l’ha visto?” che un paio d’anni fa ha presentato il film con la richiesta, un po’ generica, di rintracciare le comparse di colore, senza risultato.

Quello che rimane è un tuffo in un epoca così lontana che oggi appare più vicina di quanto sembri.

Good Night, and Good Luck

E.M.

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